Zanara, l’isola fantasma tra il Giglio e Giannutri

Apparsa per la prima volta su una carta geografica nel 1589, l’isola di Zanara rappresenta uno dei luoghi più misteriosi del Mar Tirreno. Posizionata tra l’Isola del Giglio e Giannutri, questa isola, infatti, comparirà su molte carte geografiche fino al 1720. Oggi non ve ne è più traccia. L’isola di Zanara è esistita, o è stata solo una leggenda? La sua esistenza è legata a un fraintendimento da parte di decine e decine di cartografi, oppure ci troviamo di fronte a una piccola Atlantide toscana?

Zanara, l’isola fantasma tra il Giglio e Giannutri:

 

L’Isola di Zanara nella cartografia europea, tra 1589 e 1720

Troviamo la prima testimonianza dell’esistenza dell’Isola di Zanara negli scritti di San Mamiliano, santo del V secolo vissuto e morto sull’isola di Montecristo. Il santo afferma nelle sue memorie di essersi fermato sull’Isola di Zanara. Più di dieci secoli dopo, l’Isola di Zanara appare per la prima volta in una carta geografica del Ducato di Toscana disegnata dallo scienziato, astronomo e cartografo olandese di origine tedesca Gerhard Kremer, noto anche con il nome di Gerardo Mercatore. Siamo nel 1589. Kremer è uno dei padri della cartografia moderna, un grandissimo studio che ha rivoluzionato il modo di rappresentare la geografia terrestre, introducendo quella che verrà chiamata “proiezione di Mercatore”, ovvero una proiezione cartografica usata ancora oggi per le carte nautiche. Tuttavia, è molto plausibile che il cartografo abbia commesso un errore. All’epoca, infatti, la maggior parte dei cartografi si basava su notizie di seconda mano, sulle testimonianze indirette di navigatori, non sempre attendibilissime. Eppure l’Isola compare anche in decine di mappe, realizzate da cartografi di tutta Europa. L’Isola di Zanara veniva collocata tra l’Isola del Giglio e Giannutri, in un tratto di mare noto anche come “Secca delle Vedova”. Questo luogo era descritto come una sorta di piccolo triangolo delle Bermude, nel quale si verificavano molto spesso naufragi e misteriosi incidenti. Era descritto come un luogo ricchissimo di pesci e dalla natura molto florida, eppure molto pericoloso.
L’ultima carta che riporterà l’esistenza dell’Isola sarà l’Antiqua Italia di Pierre Vander, pubblicata nel 1720. Che l’isola si sia inabissata? Potrebbe essere possibile.

Zanara come Atlantide del Tirreno?

L’Isola di Zanara potrebbe aver avuto un destino comune ad altre isole, una su tutte l’Isola Ferdinandea. Questa era apparsa nel Canale di Sicilia nel 1831, in seguito a una violenta eruzione vulcanica. Aveva raggiunto i 4 km di circonferenza e i 60 metri di altezza sul livello del mare. In pochi mesi l’isola era stata inghiottita dalle onde, inabissandosi completamente l’8 dicembre del 1831. Oggi al suo posto troviamo un fondale a 6 metri sotto il livello del mare. Tuttavia, mentre questi movimenti tellurici sono perfettamente coerenti con la geologia del Canale di Sicilia, questo fenomeno non è molto plausibile nel Tirreno. Al largo del Monte Argentario non si sono mai registrate attività vulcaniche significative. Inoltre, è molto curioso che nessuna cronaca del Settecento riporti il fatto. Qualcuno all’epoca avrebbe fatto sicuramente accenno a un evento del genere, specie se preceduto da terremoti o da qualche altro cataclisma. Invece, non si registra nessun fenomeno sismico particolare nel 1720.

Curiose assonanze tirreniche

È importante considerare che la copiatura di carte universalmente accettate era prassi condivisa nella cartografia antica. In pochi all’epoca avrebbero messo in discussione un’autorità della cartografia come l’illustre Gerardo Mercatore. Era quindi facile che un errore venisse ripetuto da generazioni e generazioni di cartografi. Ma come si spiega un errore così grossolano? Alcuni studiosi hanno notato che, in diverse opere geografiche redatte tra il XVIII e il XIX secolo, il nome di Zanara viene spesso utilizzato per quella che oggi noi chiamiamo Isola dell’Asinara. Una soluzione plausibile al mistero potrebbe essere quindi quella di un fraintendimento. Mercatore potrebbe aver rappresentato l’Isola dell’Asinara davanti all’Argentario e non sulla costa nord-occidentale della Sardegna. Il nome potrebbe essere la causa di un equivoco alimentato negli anni da un’assonanza e da numerose leggende.

Photo Credits:
Immagine di Gerardo Mercatore per Wikipedia

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