Il mistero del monastero dell’isola del Giglio

Si ipotizza l’esistenza in passato al Giglio di un ordine monastico sull’insediatosi qui grazie a San Mamiliano (il Santo Patrono dell’isola) nato a Palermo nel 460 e divenuto vescovo della stessa città, fino a quando dovette abbandonare la sua terra d’origine perché perseguitato dagli ariani (seguaci dell’arianesimo la dottrina considerata poi eretica che prende il nome dal loro fondatore Ario il quale sosteneva che il Figlio di Dio fosse subordinato al Padre in quanto generato).

Da quel momento San Mamiliano girovagò lungo il Mediterraneo per molto tempo fino a quando non giunse in quella che ai suoi occhi appariva un’isola florida e verde, il Giglio appunto, più precisamente l’isola di Montecristo su cui egli si insediò occupando un’antica grotta in cui la leggenda vuole abitasse un feroce drago che egli uccise e qui visse fino alla sua morte avvenuta nel 460.

Scopriremo assieme:

Il mistero del monastero del Giglio

Al periodo di permanenza del Santo viene fatta risalire la presenza di un monastero secondo i racconti anche se in realtà le uniche fonti certe lo fanno risalire al IX secolo, perciò molto tempo dopo la morte di San Mamiliano, e risulta di proprietà dell’Abbazia delle tre fontane di Roma (Aquas Salvias).

Di questi monasteri però non restano molti carteggi, a causa delle profonde trasformazioni avvenute nel territorio da un certo periodo storico in poi (a partire dal XII secolo) divenuto in seguito votato alla produzione intensiva delle viti per la produzione dell’uva da cui produrre il vino.

Le ricerche a riguardo

Nel mese di giugno del 2021 sulla rivista trimestrale “Argentariana” nata nel 2016 e diffusa in abbonamento oppure online, è stata pubblicato un’interessante articolo che trattava proprio del mistero dei monasteri dell’isola del Giglio, a cura del Dott. Armando Schiaffino il quale ha svolto personalmente un’accurata ricerca allo scopo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento avvolto ancora nel mistero.

Egli ritiene che siano ancora presenti sull’isola in località Le Bredici (nel versante a sud) i resti che presumibilmente possono essere di un antico monastero. A seguito di alcune ricerche si evidenziano i resti di antiche fortificazioni e altro materiale risalenti al periodo alto medievale.

A questo si aggiungono alcuni scritti che parlano dei seguaci di San Mamiliano legati a un qualche ordine monastico, in quanto per un certo periodo sull’isola sono state conservate le spoglie del Santo.

Si fa riferimento a un ente ecclesiastico dedicato San Mamiliano in località Giglio Porto e questo potrebbe significare anche la presenza di un luogo dedicato al suo culto nascosto proprio sull’isola. Sulla parete di quella che è oggi la vecchia chiesa in Via San Lorenzo nella località di Giglio Porto è presente una particolare meridiana, un orologio canonico che tra il 600 e il 700 venivano utilizzati nei conventi a ulteriore conferma delle ipotesi sull’esistenza in passato di un monastero sull’isola.

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Photo Credits:
Foto di Peter H da Pixabay

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