Isola del Giglio in canoa

Con i suoi 28 chilometri di baie, spettacolari scogliere di granito e spiagge da cartolina, l’Isola del Giglio è una tappa obbligata per chi ama il mare e per tutti coloro che vogliono regalarsi una vacanza da sogno senza dover andare troppo lontano. Questo piccolo paradiso si trova a breve distanza dal promontorio dell’Argentario, in Toscana, e dista appena un’ora di traghetto da Porto Santo Stefano.

Le sue acque incontaminate e la ricchezza dei suoi fondali, considerati tra i più belli d’Italia, costituiscono un richiamo irresistibile per i numerosi appassionati di sport acquatici che qui vengono a cimentarsi con immersioni, sessioni di windsurf ma anche escursioni in canoa o kayak. La ridotta estensione della costa consente infatti l’intera circumnavigazione dell’isola.

Escursioni Isola del Giglio in canoa: alcuni consigli utili

Se stai pensando di portare con te la tua canoa, viaggiare con l’auto al seguito è indubbiamente più comodo (sebbene alcune compagnie di navigazione consentano di imbarcare sul traghetto anche la sola canoa). Dovrai flaggare la voce “ho un veicolo al seguito” in fase di prenotazione del traghetto per l’Isola del Giglio e poi selezionare la voce “auto non in elenco”, indicando la dimensione del veicolo comprensiva della canoa.

Escursioni Isola del Giglio in canoa: l’itinerario

Partendo da Porto Giglio, l’opzione migliore se si ha a disposizione l’intera giornata consiste nel fare rotta verso sud, passando al largo degli scogli delle Scole e dirigendosi verso Punta dello Smeraldo, caletta rocciosa particolarmente rinomata per le sue acque trasparenti al punto da rendere visibile il fondale anche a diversi metri di profondità. Da qui si prosegue poi verso Punta Torricella, costeggiando la Spiaggia delle Cannelle e la minuscola Spiaggia delle Caldane, una perla ancora incontaminata circondata da rocce granitiche.
Andando avanti si arriva alla Punta del Capel Rosso, ossia la parte più a sud dell’Isola – oltre che la più selvaggia – vegliata da un imponente faro ancora funzionante. Da qui è possibile scorgere in lontananza l’isola di Giannutri e l’Argentario. A questo punto, si può iniziare la risalita verso nord, fiancheggiando la Punta del Serrone e lo Scoglio di Pietrabona, dove non è raro avvistare banchi di pesci colorati e bellissimi esemplari di pesce luna.

Nella foto: Baia del Campese

Tra falesie sormontate da una ricca vegetazione e paesaggi sempre più suggestivi si giunge alla celebre Cala dell’Allume e alla Baia del Campese. Quest’ultima è la spiaggia più estesa dell’isola ed è incorniciata dall’omonima torre medicea e da un alto faraglione che emerge per circa venti metri dall’acqua della baia.

Nella foto: Punta del Fenaio

Dopo aver raggiunto e superato Punta del Fenaio, all’estremità settentrionale dell’isola, in poco tempo si arriva alla Spiaggia dell’Arenella, dove vale assolutamente la pena fermarsi per un tuffo.
Prima di tornare al punto di partenza, c’è un’ultima tappa che merita una piccola sosta: si tratta di Cala Cupa, una stretta e profonda insenatura che regala uno spettacolo sottomarino indimenticabile. I suoi fondali infatti sono ricchi di posidonia e costituiscono l’habitat incontaminato di una grande varietà di specie marine.

Ph. Credits:

“Punta del Fenaio Lighthouse” by Simone Carletti is licensed with CC BY-NC-ND 2.0.
“Cala delle Caldane” by ghirolfo is licensed with CC BY-NC-SA 2.0.
“Near Giglio Campese” by Visit Tuscany is licensed with CC BY-NC-SA 2.0.
To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/

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